FASE 01 – Ho avuto un’idea!
Quando inizio una nuova avventura, grande o piccola che sia, mi sorprendo a notare che sono sempre due i motivi che mi spingono.
C’è sempre un PERCHE’ solido, quello con la lettera maiuscola che dà la risposta alla domanda e deve essere chiaro a tutti. Il perché che guarda ai miei piedi ben piantati a terra come radici di un albero. Ma cosa succede quando rivolgo lo sguardo verso l’alto, verso la chioma?
E’ di questo secondo perché che ho voglia di raccontare. Quello sottile, tutto mio che rende il progetto una vera avventura emotiva ed ogni sforzo facile e possibile.
La cosa particolarissima è che in questo progetto di “Restyling del Laboratorio Mio Padre è un Albero”, nome tecnico dato dagli amici architetti che mi accompagnano, esso ha preso una forma molto strana. Quando ci penso quasi sorrido ma nella mia conversazione silenziosa la risposta al mio perchè è sempre la stessa: inserire la scaletta di legno per raccogliere le olive!
Non una scaletta qualsiasi. La vecchia scala in legno di castagno con 13 pioli utilizzata per chissà quanti anni per raccogliere le olive e per potare gli alberi nella mia azienda. Porta i segni del tempo nelle riparazioni fatte con fascette di ferro e chiodi. Più volte saranno stati rinforzati i pioli con tondini di ferro ora arrugginiti. Per molti anni ancora l’abbiamo tenuta in un meritato riposo, nascosta tra la chioma di un ulivo perché può essere sempre utile avere una scala in campagna pronta all’occorrenza.
Quanta storia da raccontare c’è in questa semplice ed un pò malmessa scala di legno?
A quante persone avrà dato la possibilità di raggiungere la chioma dell’albero, culla di gemme, fiori e frutti?
A guardarla bene sono sicura che avrà creato con ogni albero un suo rapporto di familiare complicità. D’altra parte corre sempre parallela al tronco e come il tronco poggia nella terra e guarda verso l’alto.
Volevo proprio quella scaletta! Con lei tutto questo sarebbe entrato nel mio laboratorio e dal paese avrei aperto una finestra sulla mia campagna, l’anello di congiunzione tra la terra ed i suoi frutti.
Tante volte l’ho immaginata proprio lì dove è ora, dolcemente sospesa sulla mia testa, una presenza silenziosa e di buona compagnia. Che gioia, ci sono riuscita! Ora, quando la mattina apro la porta del mio laboratorio, è la prima cosa che gli occhi incontrano. Sembra quasi che sia lì ad aspettarmi impaziente di raccontare qualche storia dei tempi passati ed ogni mattina è per me spontaneo rivolgerle un rispettoso e tenero saluto!
Se ti è piaciuto leggermi, puoi completare la storia del restyling del laboratorio con gli altri racconti